Italia, Spread in discesa - crollano i Bot

12/01/12

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    El Papu

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    MILANO - Bot annuali e semestrali a ruba: le aste dei titoli sono andate molto bene con rendimenti crollati. Il ministero del Tesoro ha collocato bot annuali per 8,5 miliardi di euro: il tasso è stato più che dimezzato a 2,735% dal 5,95%. Sono stati collocati tutti i titoli offerti a fronte di una domanda più elevata pari a 12,523 miliardi. Il Tesoro ha inoltre collocato bot semestrali per 3,5 miliardi con un rendimento in netto calo a 1,644%. I titoli offerti sono stati tutti collocati a fronte di una richiesta quasi doppia pari a 6,485 miliardi di euro. La Borsa di Milano corre, mentre lo spred è in forte calo. Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti crolla a 472 punti, dopo l’asta dei Bot. I BOT - Il Tesoro ha dunque collocato tutti gli 8,5 miliardi di Bot a 12 mesi (gennaio 2013) nell’asta di giovedì con rendimenti in picchiata al 2,735% dal 5,952% dell’ultima asta, quella del 12 dicembre. Assegnati per intero gli 8,5 miliardi di Bot messi in asta. Forte la domanda: sono state ricevute richieste per 12,523 miliardi.] MILANO - Bot annuali e semestrali a ruba: le aste dei titoli sono andate molto bene con rendimenti crollati. Il ministero del Tesoro ha collocato bot annuali per 8,5 miliardi di euro: il tasso è stato più che dimezzato a 2,735% dal 5,95%. Sono stati collocati tutti i titoli offerti a fronte di una domanda più elevata pari a 12,523 miliardi. Il Tesoro ha inoltre collocato bot semestrali per 3,5 miliardi con un rendimento in netto calo a 1,644%. I titoli offerti sono stati tutti collocati a fronte di una richiesta quasi doppia pari a 6,485 miliardi di euro. La Borsa di Milano corre, mentre lo spred è in forte calo. Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti crolla a 472 punti, dopo l'asta dei Bot.

    I BOT - Il Tesoro ha dunque collocato tutti gli 8,5 miliardi di Bot a 12 mesi (gennaio 2013) nell'asta di giovedì con rendimenti in picchiata al 2,735% dal 5,952% dell'ultima asta, quella del 12 dicembre. Assegnati per intero gli 8,5 miliardi di Bot messi in asta. Forte la domanda: sono state ricevute richieste per 12,523 miliardi.

    LO SPREAD - Il differenziale di rendimento tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a dieci anni continua il movimento in calo, scendendo fino a 472 punti base dopo il buon esito dell'asta sui Bot appena conclusa. Dopo il collocamento dei Bot si è più che dimezzato rispetto a dicembre, lo spread ha segnato 472 minimo dal 21 dicembre, il rendimento del decennale e al 4% quello del biennale. Poco prima del risultato dell'asta il differenziale era a 485 punti base, già in netto calo rispetto al livello di 521 punti di giovedì sera. Si restringe anche il differenziale tra i titoli italiani e i titoli spagnoli a dieci anni, che scende a 138 punti base, valore più basso nell'ultimo mese. In reazione all'asta, i rendimenti dei titoli benchmark italiani calano in maniera significativa: il tasso del Btp decennale scende di 40 punti base rispetto a giovedì a 6,662%, mentre il due anni cede 63 pb a 4,19%.

    BORSE - Corre Piazza Affari con le banche euforiche dopo il buon esito dell'asta sui Bot. Il Ftse Mib segna un rialzo del 3% a 15.329 punti. In luce Unicredit (+10,01%), grazie anche all'ipotesi Kazakistan, con i diritti sull'aumento in crescita del 36,47% ed Mps (+9,9%). Bene Fonsai (+4,88%), positiva Unipol (+0,8%). Più cauti gli altri listini europei: Francoforte e Parigi guadagnano lo 0,4%. I mercati attendono l'esito delle aste di Bot e di Bonos spagnoli, oltre alle decisioni sui tassi della Banca Centrale europea.

    L'UNGHERIA - Tra i Paesi in difficoltà da segnalare anche il successo per la nuova asta di titoli ungheresi dopo il flop della settimana scorsa. Budapest ha piazzato bond con scadenza nel 2014, 2017 e 2022 per 44 miliardi di fiorini contro i 33 miliardi programmati. Il rendimento del titolo decennale è sceso al 9,38% dal precedente 9,70%. «Il successo dell'asta di oggi è dovuto al fatto che gli investitori sono certi che alla fine il governo ungherese di Viktor Orban accetterà le condizioni della comunità internazionale per avere gli aiuti finanziari di cui il paese ha bisogno per uscire dalla crisi», spiegano gli operatori.

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